( LELLO )
CRONACA SEMI SERIA DELLA MIA PATOLOGIA
ALL' EGREGIO DOTT. LUCA ATTUATI
DELL' HUMANITAS DI ROZZANO A CUI
VA LA MIA SENTITA RICONOSCENZA
Ciao a tutti,
Dunque , allora, c'era una volta..... macché c'era una volta, non è mica una favola, quindi ricomincio!
Alla fine del mese di maggio dello scorso anno, reduce da una lunga passeggiata in quel di Magreglio - Madonna del Ghisallo, avvertii forti dolori da me attribuiti ad una sciatalgia bilaterale. Ricordai che molti anni prima ebbi lo stesso male curato col cortisone e felicemente risolto. Utilizzai la stessa procedura, ma con scarsi risultati.
Il medico di base mi prescrisse una cura appropriata sempre a base di cortisone utilizzando prodotto e posologia diversi senza determinare alcun miglioramento. La mia unica cognata Mariapia da Foggia mi......prescrisse punture di Voltaren e Muscoril che fecero effetto per pochissimi giorni, dopo di che la situazione tornò come prima. Il medico di base, confermandomi la diagnosi, richiese una risonanza magnetica ed una radiografia delle zone interessate, cosa che feci al CDI di Milano. Ritirati i referti e pensando che il medico appropriato per le conseguenti cure fosse un ortopedico ne chiesi una visita privata portando con me, ovviamente, i referti.
Il medico, sempre del CDI, vede la risonanza e mi informa che mi avrebbe dato una " cura strong e risolutiva a base di tre, dico tre fiale di OKI ". Non avevo visto le immagini della risonanza magnetica e molto speranzoso sono andato in farmacia per acquistare il farmaco " miracoloso "!
Come si fa a prescrivere l'OKI con una spina dorsale di questa fattura?
Nessunissimo risultato e torno dal medico di base che mi spedisce al Gaetano Pini che raggiungo con i referti. Il medico guarda la risonanza e le radiografie e proclama che la cura è essenzialmente chirurgica, ma che si sarebbe potuto tentare con dosi massicce di cortisone e Lyrica per una trentina di giorni, superati i quali senza esito 'positivo, si sarebbe pensato all'intervento.
Dopo quindici giorni trascorsi inutilmente richiamo il Gaetano Pini per chiedere di essere messo in lista di attesa per l'intervento, ma la segretaria interlocutrice mi richiede il documento nel quale il medico avrebbe dovuto inserire l'invio al tavolo operatorio, cosa che non aveva fatto. Mi si richiede di inviare lo stesso il documento nel quale era contenuta la terapia inutilmente provata per inserirmi nella lista dei pre ricoveri. Dopo due o tre giorni chiedo se ero stato inserito, risposta: non lo so! Cambio la domanda: quando lei pensa che possa entrarvi? Risposta: non lo so! Provo a fare una domanda di riserva: entro quale tempo massimo, mesi, anni secoli, sarei stato chiamato? Risposta : non lo so !
Grazie per le esaurienti informazioni !
Ricordo che un mio amico aveva avuto la mia stessa patologia debellata all'Humanitas ed allora ho chiamato la libera professione per fissare un appuntamento. Mi hanno chiesto se avessi voluto avere una visita indicando un nome del medico oppure una visita istituzionale che consisteva nella visita di un medico neurochirurgo libero che mi avrebbe " indirizzato ". Ho pensato che avrei potuto scegliere poi io il medico deputato all'intervento ed ho dato il mio assenso.
Ho fatto quindi la conoscenza del dott. Luca Attuati. conoscenza assolutamente fortunata. A metà dicembre dello scorso anno il dott. Attuati mi accoglie nel suo studio; aveva un'aria molto seria e professionale e non appena ho cominciato a raccontargli la mia esperienza dei mesi appena trascorsi, compresa la storia del Gaetano Pini, un pò bruscamente mi dice: lasciamo stare il Gaetano Pini, non ne parliamo. Non ho capito se avesse avuto qualcosa contro il Gaetano Pini oppure avesse pensato alla mia presunta furberia nel fare il giro delle sette chiese allo scopo di utilizzare la prima occasione propizia per il mio ricovero. Il dott. Attuati, subito mi dice che vi erano due possibilità di intervento, uno in microchirurgia per la decompressione del canale spinale delle vertebre L4 e L5 oppure un altro più complesso con l'applicazione di placca e viti e che tutto poteva verificarsi entro un periodo di tre mesi, quindi per la metà del mese di marzo 2013. Ok va bene tutto, attendo con impazienza il pre ricovero ed infine il tanto sospirato ricovero. Il pre ricovero tardava a venire ed un mio parente si offrì per contattare l'Humanitas per vedere non tanto di accelerare i tempi, quando per avere cognizione del tempo occorrente per l'inizio delle operazioni.
In Italia le cosse vanno sempre così. Siamo 60 milioni di persone che si raccomandano a vicenda. Ricordo che una volta mi era venuta in mente l'idea di fare in casa la salsiccia e mi serviva la budella naturale. A Milano trovai una ditta che lavorava all'ingrosso il prodotto ed accompagnai in macchina mia moglie e vedere se avesse potuto intenerire il venditore. Mia moglie all'ingresso della ditta stava per essere sbranata da un cane feroce a stento richiamato dell'inserviente. Alla domanda: cosa vuole signora? Mia moglie rispose che avrebbe voluto avere un matassina di budella per la salsiccia. La risposta fu: signora qui le budella le vendiamo a quintali! Poi intenerito, consegnò la matassina e richiese dieci mila lire ( 1976 )!
In ufficio raccontai la storia ed un mio amico mi chiese l'indirizzo per compiere la stessa operazione. Per scherzare gli dissi di andare a nome mio, Lello!
Al suo arrivo disse: buona sera signori, mi manda Lello. Cosa desiderate? Una matassina di budella. Un attimo. Ecco la matassina. Quanto le devo? Nulla e mi saluti Lello!!!!!!!!! Forza della raccomandazione fantasma !
Nel frattempo i dolori aumentano insopportabilmente. Non riesco a camminare, non riesco a stare in piedi, al supermercato mi...sdraio sui carrelli e tento di tamponare la signora che occupa la corsia fermandosi spesso davanti agli scaffali senza metter nulla nel carrello. Insomma una pena generale.
A casa cucino appoggiato ai fornelli utilizzando solo il braccio destro. Alla sera, quando i dolori aumentano a dismisura, ho notato uno strano fenomeno.
Ho sempre pensato che il tratto oro-gastro-intestinale fosse intercomunicante, nel senso che si immette cibo nella bocca, si mastica, si ingoia e si espelle, ma pur sempre occorre partire dal cibo. Ebbene ogni volta che aprivo la bocca e prima ancora di inserirvi il cibo partivano dei crampi atroci alle natiche che mi facevano saltare sulla sedia. Quindi, si apre la bocca, si avverte il crampo, si inserisce il cibo e via dicendo fino allo sfinimento!
Finalmente l'Humanitas mi convoca per il 4 di aprile e tocco il cielo con un dito. Dopo pochi giorni il ricovero viene anticipato al 2 di aprile e ritocco il cielo con l'altro dito. Mi assegnano una bellissima e linda stanza a due letti. Chiedo l'ora dell'intervento del giorno dopo e mi si dice: primo pomeriggio, poi 10,50 ed infine al mattino verso le ore 6,30 si accende la luce nella stanza ed una voce dal cielo mi urla: Raffaele, tra dieci minuti la vengono a prendere. Questo è il camice, infili le calze anti trombo e buona giornata!
In men che non si dica vengo spinto in sala di preparazione e dopo un ARRIVEDERCI passo nel mondo dei sogni dal quale mi risveglio dopo tre ore di intervento e due o tre ore di pre e post intervento e vengo ricondotto nella mia stanza.
Faccio le prove di movimentazione degli arti per vedere se conservavo almeno il ricordo dei dolori e ringraziando Iddio nulla di nulla , ero finalmente libero!
Ricevo la prima visita del dott. Attuati che mi comunica che la mia spina dorsale era veramente conciata. Io replico dicendo che... per uno di 76 anni.... volevo dire che non mi interessava avere più una spina dorsale perfettamente efficiente, ma il dott. Attuali replicava dicendo che confrontando quella di altri 76enni, la mia colonna vertebrale era malridotta. Mi sono rassegnato!
Nella mia stanza viene ricoverato Francesco da Palermo per essere operato il giorno dopo per l'asportazione di un cancretto al cervello. Entra, si spoglia accompagnato dalla sua signora e scoppia a piangere coinvolgendo la moglie che accoratamente gli chiedeva perché piangesse con una serie affranta di perchè, perche fai così!. La risposta non l'ho sentita, ma credo che avesse paura di andarsene all'altro mondo.
Viene il suo medico di riferimento che gli dice che il giorno dopo non avrebbe potuto essere sottoposto all'intervento perché il suo cuore era malridotto, che sarebbero stati necessari ulteriori esami e che se ne sarebbe parlo appunto dopo questi. Il giorno dopo rientra il medico e conferma l'impossibilità dell'intervento, facile per la sua natura trattandosi di un tumore in fase uno e che appena appena stava degenerando, ma che non era possibile eseguirlo per via del suo cuore funzionante al 20%. Ho notato la tristezza e la grande amarezza del medico mentre gli comunicava la triste notizia. Partecipazione encomiabile all'altrui dolore! Francesco che prima piangeva ora dichiarava che avrebbe accettato quello che sarebbe venuto e che nel frattempo avrebbe vissuto amando sempre più le cose semplici della vita. le albe , i tramonti, il mare e gli amici. Io gli ho gridato: Francesco sei un grande !
Il giorno dopo l'intervento io camminavo quasi speditamente aiutato solo da un corsetto steccato e nel frattempo mi trasferiscono dalla stanza a due letti in una a quattro letti con un solo gabinetto, in verità sempre pulitissimo. Lì ho conosciuto altri tre .....compatrioti di varia provenienza: un milanese, un calabrese, un pugliese - io - ed un altro signore con la testa fasciata fino a comprendere le orecchie del quale non ho ben capito la provenienza.
Come sempre all'ingresso dei nuovi camerati non si parla molto, poi pian piano si dà la stura alle considerazioni sul tempo, sulla politica, sulle cose che vanno più o meno bene e sulle proprie condizioni di salute vecchie e nuove.
Ho visto che i colleghi di stanza erano tutti bionici avendo subito svariatissime operazioni e che erano afflitti da patologie cardiache e diabetiche. Ho ringraziato Iddio perchè aveva riservato per me una sola malattia anche se molto dolorosa.
Angelo, uno dei quattro, era un dirigente di diverse case di trasporto e responsabile di uffici vendite di prodotti rinomati; Francesco, il camionista, percorreva l'Italia in lungo ed in largo e la sera fino alle ore 1,30 si raccontavano con la luce accesa le loro avventure lavorative. La luce poi si spegneva e si tornava a dormire svegliati ogni tanto per prelievi e piccole flebo.
Mi chiesero quale fosse stata la mia attività lavorativa ed allora incoraggiato ho tenuto loro una lectio magistralis sui derivati sulle call e put option sulle divise estere e sui tassi di interessi. Dopo pochissimi minuti ho interrotto la lezione perché ho visto i loro occhi appannarsi e roteare.
Il secondo giorno camminavo speditamente e incontrato il dott. Attuati con commozione l'ho ringraziato di tutto ricordandogli la questione della mia spina dorsale che fa schifo. Lui mi ha corretto: faceva schifo ora tutto è a posto ! Grazie!
Durante la permanenza in stanza abbiamo raccontato anche delle barzellette.
Alcune iscrizioni funerarie sulle lapidi di un cimitero in Messico:
Signore accogli la mia Caterina con la stessa gioia con la quale te l'ho mandata!
Ramon Garcia, ottimo marito, buon padre, scarso elettricista !
Su di una lapide a Napoli: la foto del morto con l'indice alzato e sotto la frase: ve l'avevo detto che non mi sentivo bene !
Peppino stressato ed inappetente dal punto di vista sessuale vuole prendersi una vacanza in Spagna, a Madrid. Un suo amico, Tonino Esposito gli suggerisce di andare alla Taverna do Sol Nascente nei pressi della Plaza de Toros per fare una cura di testicoli e di chiedere di Luisito che si chiama realmente Luigi, ma per darsi un tono da " inserito " si fa chiamare appunto Luisito.
Prendono accordi per passare per le ore 19 in taverna per consumare le prelibatezze energetiche. Per sette giorni nel piatto arrivano fette consistenti e ben cotte, ma all'ottavo giorno nel piatto arrivano due pezzetti assai miseri.
Peppino allora chiama Luisito e ne chiede spiegazioni. La risposta è stata: signurì nun è che vince semp u torer!
Parlando di tori me ne viene in mente un'altra.
Una signora ancora piacente va dal medico sessuologo per esporre il suo caso. Il marito è distratto e non sembra attratto dai piaceri sessuali e consegna un esame del sangue. Il medico lo legge con attenzione e proclama: signora faremo di suo marito un vero toro! Si spogli e si stenda sul lettino. Ma dottore. è mio marito che ha un problema non io. Lo so signora, suo marito diventerà come un toro ora cominciamo a metterli un bel paio di corna. Poi vedremo!
Dopo due giorni e mezzo ho lasciato l'Humanitas, devo osservare alcune precauzioni, ma ringrazio Iddio ed il dott. Attuati per l'esito felicissimo della mia ingarbugliata situazione.
Prima di andar via però mi danno la lettera di dimissioni nella quale si legge tra l'altro:
Il paziente da circa 8 mesi lamentava dolore ai glutei irradiato lungo la faccia posteriore di entrambi gli arti inferiori ;dolore si accentuava durante la deambulazione con claudicatio a pochi metri in posizione eretta e a letto nei movimenti di rotazione.
Ma in fondo al documento le cose cambiano e di brutto! Si legge infatti:
I
n data 03/04/2013 la paziente è stata sottoposta, in anestesia generale, a intervento di artrodesi lombare lombosacrale L4-L5 con approccio posteriore.Mi sono preoccupato un tantinello, ho fatto i necessari controlli ed ho costatato che tutto era a posto e che non avevo perso alcun pezzo anatomico importante.
A presto e spero per altri motivi
Lello
ps. Coloro che sopportano immagini cruente e sono spinti da curiosità chirurgica possono scaricare parte del filmato dell'intervento andando su:
http://www.fujani.com/INTERVENTO%20CHIRURGICO.divx