GINO BECHI - CAPINERA

 

 

 

 

La chiamavan capinera per i ricci neri e belli

Stava sempre fra i monelli nella strada tutto il di

Scarpe lacere una sera m’apprestavo a rincasar

Col visino suo di cera me la vidi avvicinar

Dammi un soldo ho tanta fame

Hai la mamma? Non ce l’ho

Il tuo babbo la tua casa

E lei triste: non lo so.

Provai una stretta al cuore quella sera

La mia casetta accolse capinera

E lei cantava, cantava giuliva

Di trilli e gridi la casa mentiva

Ed un bel sogno che il cuor carezzavo

La contemplavo forse l’amavo

 Sedici anni lei compiva si era fatta pensierosa

Pensi forse a qualche cosa, che ti manca? non lo so

Primavera colli e fiori, Capinera è sempre là

Sta affacciata guarda fuori, cosa vuoi? La libertà

Non hai casa non hai mamma

Dove andrai, rispose andrò

Con la mano piccolina l’orizzonte mi insegnò

Provai una stretta al cuore finchè una sera

Più non trovai in casa Capinera

Quando cantava, cantava giuliva

Di trilli e gridi la casa mentiva

Ed un bel sogno che il cuor carezzavo

La contemplavo forse l’amavo

Forse pentita al suo nido tornava

Forse quaggiù che le aprissi invocava

Mentre la neve saliva saliva

E lei moriva, e lei moriva